L’esito del voto nelle 7 regioni dello scorso weekend non ha lasciato sorprese. Certo, se le aspettative sono basse, è più facile avere delle soddisfazioni. In via generale non cambia nulla: il consenso del Partito Democratico rimane dov’era, ma la sua responsabilità nel buon esito dell’azione di governo viene accresciuta notevolmente.
E su questo, i circoli, compreso il nostro, devono focalizzare attenzione ed energie.
Nemmeno sull’alleanza con il Movimento 5 Stelle c’è chiarezza: abbiamo vinto senza di loro e perso con loro (in Liguria), ma non penso che questo abbia alcuna rilevanza. È bene quindi che il Partito Democratico si sforzi ad offrire il meglio in termini di proposte e persone. Poi, se altri vorranno unirsi, meglio; altrimenti pazienza.
L’esito del referendum, scontato nella sostanza, ha invece effetti molto profondi su noi italiani all’estero e il modo in cui possiamo incidere nella vita nazionale. Ci si aspettava un’affluenza più alta: non del 23% ma verso il 30% come alle elezioni politiche o all’ultimo referendum costituzionale. E ci si aspettava un risultato dove il NO fosse competitivo, quindi ben maggiore del misero 20%. Possono essere molteplici i motivi di questi dati:
– la pandemia ha portato molti connazionali a spostarsi dai luoghi di residenza e in molti casi i plichi non sono stati ricevuti in tempo;
– l’esito scontato può aver trattenuto molti dal votare;
– rabbia, delusione o altri sentimenti negativi nei confronti del nostro Paese per tanti che hanno dovuto emigrare per necessità puo’ aver influito sull’affluenza e sul risultato. In ogni caso, noi come Circolo del Partito Democratico di New York vogliamo continuare a dare il nostro contributo alla crescita della nostra comunità.
di Enrico Zanon – Segretario del Circolo
